domenica 30 giugno 2013

LA PAPESSA


disegno di VANIA BELLOSI

 
Questa carta rappresenta la forza dell'intuizione e della conoscenza occulta.
Imponente e calma impersonifica il principio femminile cioè quella luna che governa emozioni e capacità divinatorie che le permettono di vedere le cose nascoste e prevedere il futuro.
La Papessa  non agisce a livello materiale, ma al livello più profondo della psiche.
Sa aspettare il tempo giusto per agire, la sua purezza interiore le permette di non essere contaminata dalle emozioni negative.
Un volto dolce ma che indica fermezza tipico di chi ha raggiunto il sapere.
Infatti il  volto della papessa è impassibile, e lo sguardo è dritto in avanti nonostante il libro aperto che tiene appoggiato alle gambe, a significare che non ha necessità di volgere lo sguardo al libro, e che quindi già tutto conosce.

Significato divinatorio:
Intuito che ci fa arrivare all'essenza delle cose, crescita costante dell' io interiore
Saggezza, capacità di penetrazione psicologica.
Integrità morale, maestra e guida spirituale nella vita.
Figura femminile affidabile e sincera
Può avere un significato negativo rappresentando una donna fredda e castrante, con intenzioni nascoste, pigra, indifferente e falsa.

                         LA BOZZA DELLA PAPESSA






sabato 29 giugno 2013

FRIGGITELLI FRIARIELLI O PUPARULILLI? (Mah! che dilemma)


Stamattina sono uscita per andare a comprare un po' di farine biologiche per le mie lievitazioni, al ritorno sono passata da via Marco Aurelio, oggi è giornata di mercato.
Avevo già troppi pesi e non potevo caricarmi più di tanto (protrusioni docet) ma un chilo di friggitelli, beh non potevo lasciarli li. Visti e comprati.
Da bambina li detestavo, in effetti hanno un gusto particolare, leggermente amarognolo, e poi odiavo quei semini attaccati al peduncolo. 
Infatti ne mangiavo pochissimi  e solo se venivano eliminati sia il peduncolo che i semini.
E qui ci sono correnti di pensiero, c'è chi li  cucina con e chi senza. 
Io, considerato che con l'età ho cambiato parere adesso li adoro, li cucino e li mangio afferrandoli per il peduncolo, mangiandoli per intero staccandoli da questo ovviamente.



Questa ricettina è di una semplicità persino vergognosa, non andrebbe neanche menzionata su un blog, ma visto che le mie ricette hanno la peculiarità di essere semplici e veloci ( e pure buone spero) ve ne descrivo i passaggi.
Li  lavo li asciugo e li faccio friggere in poco olio a fuoco medio, copro la padella con un coperchio e li faccio appassire.
Una volta appassiti ( non devono stracuocere mi raccomando) li metto da parte e nell'olio di cottura faccio insaporire uno spicchietto di aglio, vi aggiungo 5/6 pomodori pachino 5 minuti di cottura e poi vi rimetto i friarielli per farli insaporire ancora per pochi minuti. Volendo si può aggiungere un pizzico di origano e del basilico.
A proposito di origano. 
Vi prego, come per il pane grattugiato, l'origano non compratelo al supermercato, e mai quello in quei barattolini di vetro. 
Se ve lo può procurare qualcuno che l'ha  nel suo orto e che poi lo fa essiccare sarebbe il massimo, se no compratelo  su qualche bancarella del mercato o in quelle fiere gastronomiche regionali. 
Pagatelo di più ma che sia profumato e bello verde, se ne consuma talmente poco che sono soldi spesi bene. Se non avete l'origano quello buono, buttatelo e aggiungete solo il basilico. :-)
Quel pane sulla foto....  l'ho fatto io.  Farina semi integrale a lievitazione naturale.
Difficile sta ricetta neh?




venerdì 28 giugno 2013

PAOLETTA E ADRIANO (ovvero la fata della planetaria ed il mago dei lattobacilli)


Di ricette di Paoletta (Anice e Cannella) e di Adriano Continisio (profumo di lievito) ne ho postate già diverse, no, perchè se qualcuno non l'avesse ancora capito, per me sono dei miti.
Paoletta e Adriano girano l'Italia portando, nelle strutture che li ospitano, corsi sulla panificazione dolce e salata.
Secondo il mio modestissimo parere sono i migliori, e lo dimostra anche il fatto che quando si eseguono correttamente  le loro ricette il risultato è eccellente. Mica la solita pizza e i soliti fichi.



Desiderate fare un babà? volete gestire correttamente la pasta madre? vi va di  sapere come effettuare in maniera precisa un taglio su una forma di pane prima di metterlo in forno?
E che ce vo'!  o si leggono i loro blog o si va ai loro corsi.

I corsi di una giornata, in linea di massima, iniziano intorno alle 10 e  finiscono, se tutto va bene,  dopo 12 ore.
Si avete letto bene, dodici ore, almeno.
Perchè così tanto? semplice,   i tempi di  lievitazione quando si utilizza il lievito madre sono biblici.
Comunque fra un passaggio e l'altro se proprio c'è un attimo di pausa non si spreca tempo, Adriano nel mentre, ti spiega di tutto e di più.
Che tipo il nostro Adriano, un orso con il cuore di panna.
Sembra severo? no, non lo sembra,  lo è. :-)
Ma che ci importa se ci fa rifare il taglio sulla pagnotta mille volte finché non è perfetto? ma che ci importa se ci fa pulire la ciotola con la spatola finché non c'è traccia di  impasto?, perché se no c'è squilibrio negli ingredienti. :-(
l'ultimo grammo di residuo d'impasto

L'importante è che lui non sappia che io, a casa, le ciotole le lascio talmente piene di residui che se di brioche ne sono previste 12  si e no ne ricavo una decina. :-D
Ma lui questo non dovrà mai saperlo.....


Mentre Adriano spiega intanto pensi, oddio ma come ho fatto fin'ora?
La temperatura nel cuore del lievito madre prima di rinfrescarlo? ossantamadonna..... e chi l'ha mai fatto.
Nei rinfreschi mai cambiare il tipo di farina se non si traumatizzano i micro organismi.
I batteri lattici del mio lievito naturale? quanto prima, li dovrò mandare in analisi, altro che traumi.
Sappiate però che quando "lui" spiega, gli orizzonti non si aprono:
si spalancano
E' un grande!
spennelare la pagnotta dalla farina in eccesso

così si tiene il rasoio

dispiace mangiarlo tanto è bello da vedere

che alveolatura



































Questo è il pane da me realizzato al corso.
Sentite il profumo?













Paoletta che ci aiuta con i kranz

Paoletta invece?
Paoletta è una fatina del bosco, lei non si sposta fra una planetaria e l'altra, svolazza.
Precisa, ordinata, attenta, spennella la farina depositata sugli impasti per il kranz con una delicatezza tale che sembra temi di fargli del male.
Sempre garbatamente vigile, ti segue passo passo e riesce perfino a rimediare a quell'impasto che si era incordato precocemente, perchè di cucchiai di farina non ne avevamo aggiunti 12 ma bensì 17. :-(
Lei c'è sempre, appena ha un attimo la vedi al pc portatile che interagisce con i fan della sua pagina di facebook.
Le richieste di spiegazioni si contano a decine.
Lei risponde a tutti.
Il suo gruppo su face "Paoletta di anice e cannella"  è molto seguito.
Periodicamente vi si organizzano le "giornate", per esempio: il babà day, il pangoccioli day, le mini tarte tropezienne day....
Viene postata la ricetta e chi vi partecipa viene seguito ora per ora durante tutta la lavorazione, alla fine della giornata si crea un album con tutte le foto delle preparazioni.
Riesce ad unire via web, centinaia di persone in tutta Italia (e forse anche all'estero)  con una unica e sola ricetta,  carino no?
Ancora foto della giornata del corso, questi kranz?  Li abbiamo fatti io e Lorenza, belli vero?!!!!







Sinceramente non sono semplici da realizzare, ma non mi preoccupo, se mai dovesse sfuggirmi un passaggio o qualcosa non mi è chiara, accendo il pc,
vado sulla pagina  fan della nostra fatina e.... sono sicura  che in brevissimo tempo arriva la soluzione.
Paolè, viste le tue origini umbre:
se sbaja 'nchi lu preti su l'ardàre e lu contadinu co lu vordarecchje.
Ma il burro per i kranz dev'essere danese  o bavarese? spatolato o a pomata, le pieghe prima a tre o prima a quattro?
oddiooooo nun me ricordo cchiù!!!    :-(




giovedì 27 giugno 2013

IL BAGATTO




Il Bagatto o Mago rappresenta una persona dotata di intelligenza e capacità creativa, che sa usare gli strumenti a disposizione per realizzare ciò che si propone.
È la volontà creatrice l’individuo che inizia quel progresso di crescita, per questa ragione è l’Arcano numero 1, in successione tutti glia altri ne rappresentano le tappe.
Ha inoltre il significato di esprimere liberamente le proprie capacità decidendo di mettersi alla prova superando dubbi e paure.
Capacità di gestire le relazioni umane,  questa carta esorta a non perdere tempo e prendere decisioni nel più breve tempo possibile

Significato divinatorio

Conoscenza dell’Io individuale, abilità manuale, persona coraggiosa e sfrontata. Capacità di agire e di intraprendere nuove attività con coraggio.
In negativo rappresenta un individuo falso e truffaldino, mancanza di coraggio di fantasia e di volontà


  
Bozza del Bagatto

mercoledì 26 giugno 2013

PENNETTE CON SALSA AI PEPERONI (laricettapiùbrevedelmondo)


Avete fatto la ricetta dell' insalata polpo e  patate con salsa al peperone giallo?

Bene, se vi è avanzata la salsa lessate le pennette al dente e conditele.

FINE DELLA RICETTA  :-D

martedì 25 giugno 2013

INSALATA DI POLPO E PATATE CON SALSA AL PEPERONE GIALLO (laricettadellasciroccata)



Questa è una ricetta della Titti, la mia "socia" dei corsi di cucina Il Profumo dei Tarocchi.
Ho già parlato di Tiziana nella pagina Corsi e Ricorsi  ma ve la racconto meglio per farvi capire il "personaggio", croce e delizia del mio fegato e del mio cuore.
Io la chiamo la "sciroccata" nel senso che è un po'... che dire, distratta? sulle nuvole? . 
Quando arriva in ritardo di un'ora, è in anticipo, e su questo stendiamo un velo pietoso, oltretutto accampa le scuse più strampalate con un'aria così ingenua che ti stordisce.
Ne volete un esempio? 
E' domenica, c'è il blocco delle macchine a Milano, appuntamento alle ore 10 in via Savona.
Io puntuale (questo è il mio limite), lei arriva alle 11, tutta trafelata e mi dice; scusa per il ritardo Giò, c'era traffico. 
Ma vi pare? era l'unica che girava in tutta Milano. 
Giò, dopo ti mando la ricetta via mail.
Quel dopo, non si tratta di minuti o di ore, ma di giorni o di mesi e tu non saprai mai se, se ne è dimenticata, o se non ha avuto tempo di inviarla,  lei fa 25 cose in contemporanea.
A volte mi da un passaggio con la sua macchina.
Voi non avete idea di cosa non possa essere quella Mini Minor rossa.
Quando entri,  se ci riesci, devi spostare decine e decine di cd, carte, giochi di plastica, libretto, patente, ricevute di banca, lista della spesa quaderni, appunti e  varie ed eventuali .
Immancabilmente....
Giò scusa,  sono saliti in macchina i miei figli con qualche amichetto, sono solo un po' vivaci.
Ed io:  figurati, tranquilla, :-(  con le ginocchia in bocca e bloccata sul sedile in posizione da kamasutra cerco di arrivare a casa evitandomi delle protrusioni alla colonna vertebrale.
Però è tanto caruccia quando, mentre prepariamo la mise en place prima della lezione , mi dice : Giò come sono felice di fare questi corsi con te.
E sorride abbassando lo sguardo. :-)
A parte gli scherzi, Titti è una bellissima persona oltre che una brava  personal chef.
Su fecebook la trovate come Tiziana Chef, chiedetele l'amicizia,  pubblica sempre le sue ricette.



Titti è la generosità fatta persona.
Per il mio compleanno è venuta a trovarmi  portandomi questo regalo fatto con le sue manine sante.




Belle vero? Un peccato mangiarle.
Tiziana ha  la capacita di rendere unico un piatto banale, ti inventa una salsa con ingredienti impensabili, et voilà, quei sapori assemblati hanno la facoltà di stupirti quando li assaggi.
Questa sua ricetta che vi propongo ne è  l'esempio.
La Titti è svampita, è distratta, è ritardataria ma è tanto caruccia, altruista e dolce,  poi quando mi dice: Giò ti voglio bene, beh deve aver capito il mio punto debole.
Le perdono tutto, ritardi, protrusioni alla colonna vertebrale e mail mai spedite.
Titti anche io ti voglio bene: ecco l'ho detto!

La ricetta di Titti:

Ingredienti

1 kg di polpo
800 gr di patate
due peperoni gialli
due scalogni
menta
sale
1 carota
1 costa di sedano
poco zenzero in polvere
timo

Pulire il polpo, eliminando il becco e gli occhi (in genere questo passaggio lo fanno in pescheria)
In una pentola mettere una carota, qualche rametto di sedano, del timo e un po' di zenzero in polvere
Non appena l’acqua bolle, tenendo il polpo dalla testa, immergere e togliere i suoi tentacoli dall’acqua bollente per 3 o 4 volte, affinché si arriccino e si ammorbidiscano.
Immergere poi completamente il polpo e, abbassando il fuoco al minimo, e coprire con un coperchio, lasciarlo cuocere per circa 20 minuti, trascorso questo tempo aggiungere le patate sbucciate e tagliate a tocchetti, cuocere ancora per 20 minuti. trascorso il tempo verificare la cottura infilzandolo con una forchetta, deve entrare senza difficoltà.
Intanto saltate i peperoni tagliati con lo scalogno per 5 minuti.
Frullate il tutto aggiungendo olio evo sale e menta. Mettete in frigorifero.
A cottura avvenuta, tramite una pinza, togliete il polpo dalla pentola, e ponetelo su di un tagliere, io personalmente con le mani lo pulisco tutto e lo faccio diventare bianco rosato, poi lo fate a pezzettini. Togliete dalla pentola anche le patate, e mettetele in una ciotola.
In una ciotola condite il polipo con le patate con olio evo e sale, e poi servite con sopra la salsa al peperone giallo.

PACCHERI CON VONGOLE BOTTARGA E FARINA DI MANDORLE


Stavo facendo un giretto sulla bacheca di Palma D'Onofrio, quando ho trovato un vecchio post di un suo amico chef de La Prova del Cuoco: Andrea Matranga.
Andrea tempo fa è stato ospite a CUCINIAMOCI cucina & more, la scuola di Palma appunto, e presentò la sua Cucina Siciliana.  



Nel post si parlava della ricetta di un sughetto fatto con vongole bottarga e.....  farina di mandorle :-)
Curiosa come non mai, l'ho cercata sul suo blog e .... ne sono rimasta entusiasta, ma così entusiasta che sono scesa subito a comprare le vongole.  Era l'unica cosa che mi mancava.
Troppo invitante, dovevo capire quanto fosse buona.
UNA POESIA!!!
Lui ha usato come pasta gli spaghetti alla chitarra e la bottarga di pesce spada.
Io quella di muggine, e per variare ho preferito agli spaghetti i paccheri che con le vongole ci vanno a nozze pure loro tranquillamente.
Sapete cosa mi ha entusiasmata della sua ricetta?  L'utilizzo della farina di mandorle come spolverata finale.
Se non la provate non potete avere idea della bontà,  il contrasto fra il dolce delle mandorle il gusto amarognolo/salato della bottarga e le vongole cucinate semplicemente in bianco, beh, scusate ma... non trovo le parole.
Caro Andrea, della bontà delle tue ricette e della tua bravura me ne aveva parlato Palma, peccato che tu non leggerai mai questo post, comunque hai una fan in più: IO!.

Vi trascrivo la ricetta così come la trovate sul suo blog.


Si prepara il condimento con le vongole classico alla Palermitana(in bianco):olio, aglio in camicia, appena l'olio con l'aglio è a temperatura metto giù le vongole , io non sfumo mai il pesce fresco con il vino ma se a voi piace ...tre /quattro minuti e togliere la padella dal fuoco. A parte preparate un olio a bassa temperatura con della bottarga di pesce Spada..Non deve superare i 50/60°, serve ad evitare che la bottarga si possa bruciare, conferendo cosi alla salsa un sapore amarostico. Di contro la bassa temperatura, favorisce la fuoriuscita degli "umori" quindi, odori e sapori... Prendete delle mandorle pelate e passatele al Mortaio (oppure anche al mixer) otterrete una farina dalla consistenza spumosa. Dopo aver scolato la pasta maneggiatela con le vongole l'olio alla bottarga ed infine impiattate, cospargendo il piatto di farina di mandorle e altra bottarga di pesce spada.

ALLORA?  CHE NE DITE?  SE PO FA?


lunedì 24 giugno 2013

SAN GIOVANNI BATTISTA MAMMA' E LE SUE PAURE....


San Giuvà famme truvà nu marito bello ricco e signore.
E tutti gli anni, da ragazza, la notte fra il 23 ed il 24 giugno si ripeteva questa litania,  un rituale fatto insieme a mia madre però, schiattando dalle risate.
Dovete sapere che ai miei tempi le ragazze da marito, che volevano conoscere qualcosa sulle loro future nozze, la sera della vigilia del 24 giugno, rompevano un uovo e versavano l'albume in un bicchiere pieno d'acqua.
Lo mettevano sul davanzale della finestra e lo lasciavano esposto tutta la notte alla rugiada di S. Giovanni.
Il mattino successivo, si prendeva il bicchiere, e attraverso le forme composte dall'albume nell'acqua, si potevano trarre auspici sul futuro matrimonio.
Se veniva fuori una forma di veliero allora avresti sposato un navigante.
A me sto veliero veniva fuori tutti gli anni.
Infatti ho sposato un ingegnere e neanche navale.
Ritorniamo a San Giovanni e alle paure di mia madre.
Lei di me temeva due cose, che non fossi una donna al 100%  e che non trovassi marito.
La prima nasceva dal fatto che non mi piaceva cucire, che giocavo a pallone, odiavo le bambole e fischiavo come un camionista, volevo portare i pantaloni
un maschiaccio
e piangevo come una disperata quando mi faceva indossare un vestito a palloncino verde acqua.
Dio quanto lo odiavo, poi con quelle manichette corte a sbuffo, nun se puteva guardà.

l' odioso vestito


La seconda è che, benchè fossi una bella ragazza, a 18 anni non avevo ancora trovato il fidanzato.
Ogni amico di mio fratello che entrava in casa lei.... se lo studiava ben bene per capire se fosse o no un buon partito. Io? Manco li vedevo.
Anzi avevo una caratteristica, non mi accorgevo mai quando venivo corteggiata nè quando piacevo a qualcuno, m' innamoravo sempre di quelli più brutti e non venivo mai ricambiata.
Fatti un paio di tentativi ma, fino ai 19 anni  nulla da fare,  in casa di fidanzati neanche l'ombra.
Mammà trovò un po' di pace solo quando nel 1971 feci una vacanza a Sorrento, il paese dei naviganti e finalmente incontrai sto principe azzurro (con la 600 blu).
Ci conoscemmo in agosto e lui venne a trovarmi a Milano per il Capodanno.
Mia madre era in fibrillazione,  lo accolse sulle scale, neanche il tempo di entrare in casa e gli disse:
Ahhhh finalmenteeeeee, tu sei il FIDANZATO di Giovanna veroooo? :-)
All'istante si sentì incatenato a vita poveraccio.
Comunque per essere bello era bello, ricco pure e studente univesitario.
Ma vuoi vedè che la chiara d'uovo c'aveva azzeccato?
Il veliero di San Giovanni aveva funzionato alla grande, e mammà finalmente tirò un sospiro di sollievo.
MAH! mo' che ci penso, una delle gemelle non è fidanzata.... quasi quasi.....
Manuelaaaaa, vieni bella 'e mammà che stasera mettiamo la chiara d'uovo in un bicchiere!!!
:-)))))

PRIMA DEL VELIERO
DOPO IL VELIERO
NOTARE IL SORRISO SODDISFATTO

sabato 22 giugno 2013

SPAGHETTI ALL'OLIO DI BOTTARGA E MULLICA 'E PANE


E' che quando hai  il frigorifero rotto (comprato un anno e mezzo fa) c'hai poco da creare in cucina.
Verdure non se ne possono comprare, carne neanche a parlarne, pesce neppure, scatolette? naaaa, allora ti ingegni e ti inventi qualcosa, tanto per cambiare.
Lo so, da oggi a lunedi si mangerà pasta e frutta, se no c'è un bel ristorantino... qua vicino.. per chi non gli conviene....
Ma conviene, conviene, bastava vedere le facce di padre e figlia quando hanno mangiato sti spaghetti.
Dunque cosa serve? pane raffermo, bottarga, olio, sale, e spaghetti (mannaggia a me, sempre quelli integrali,)
Grattugiamo il pane da noi per favore, evitiamo di comprarlo al supermercato, al limite se avete una panettiera di fiducia lo comprare da lei,  ma quello del super no, vi prego.
Allora una decina di cucchiaiate di pane grattugiato che fate rosolare in poco olio, quel tanto che basta per farlo un po' croccante.
In un altro padellino mettete 2 cucchiai di olio e lo fate scaldare con della bottarga, giusto il tempo che si insaporisca, attenzione che non bruci se no diventa amara. L'olio non dovrebbe superare i 50°. La quantità di bottarga decidetela voi, io ne ho messo un cucchiaio abbondante per 3 persone.
La  vera pasta ammuddicata si fa con le acciughe è risaputo, ma io, le ho sostituite con la bottarga perché se no che lo faccio a fare questo blog, per scopiazzare sempre cose fatte e rifatte?
Poi come ho già avuto modo di dire in cucina si crea, ma bisogna sempre farlo con semplicità e con un briciolo di buongusto, solo così i risultati sono garantiti.
Proseguiamo:  lessate gli spaghetti, scolateli al dente mi raccomando , versateli nella padella con l'olio alla bottarga, cospargeteli con la mollica abbrustolita.
Se risultano troppo asciutti un goccino di acqua di cottura della pasta, ma pochissima se no la mollica diventa una pappa. :-(
Vi sarete chiesti certamente, ma questa mette solo ricette di pasta e di dolci?
Infatti  fin'ora non ho ancora postato una ricetta di carne o di pesce.
Mah, non so se mai ne metterò, però qualcosa di sfizioso fatto con le verdure prima o poi arriva, un pochino di pazienza con questo neonato Blog.
Comunque ricordatevi sempre che nella Home sulla destra vi sono i Blog delle mie amiche, quelle giuste, quelle che mettono le grammature, che scrivono in perfetto italiano, dove potete trovare di tutto.
Se volete rimanere qui con me, beh allora.....  vuol dire che abbiamo gli stessi gusti.
Ma quanto vi voglio bene?????   Assai!!!!! :-)