sabato 25 gennaio 2014

TORTELLI DI ZUCCA (QUELLI DELLA NONNA MARIUCCIA)




Una zucca meravigliosa, da fare invidia a Cenerentola, troppo bella per sprecarla in un piatto banale.
Regalo della signora Ines, arrivava direttamente dall'orto del cognato nel Veneto.

L'ho tenuta li un bel po' prima di decidermi sul come cucinarla, poi l'idea me l'ha suggerita l'amica Maria Pia.
<< Giò, mia suocera fa dei tortelli di zucca che sono spettacolari, ha una ricetta che le viene tramandata da generazioni >>
<< Mapi la voglio, dai che faccio un post sul blog con la ricetta della signora.... come si chiama tua suocera? >>
<< Mariuccia, nonna Mariuccia >>
Ricevo un whatsapp la sera stessa :
<< Missione compiuta, ho la ricetta >>

Nonna Mariuccia, un mito.
Possiede, oltre ad una spianatoia e un matterello storici, anche i segreti di una serie di ricette emiliane tramandate dalla sua mamma Giannina a sua volta imparate dalla nonna Alice.
Le sue origini? Vengono dalla terra di Ligabue.
No calma, non sto a parlà di Luciano quello di "Tu sei lei" ma di Antonio Ligabue


La lasagna, le tagliatelle, i cappelletti in brodo tutte specialità della sua terra, ma i tortelli di zucca, quelli sono il suo cavallo di battaglia.
La sfoglia tirata dello spessore giusto, la zucca, rigorosamente mantovana che, se dopo la cottura nel forno, rimane leggermente acquosa lei ne mette la polpa in un canovaccio e la lascia scolare tutta la notte.
Nonna Mariuccia non pesa gli ingredienti, tutto ad occhio, la giusta quantità di amaretti e di mostarda di mele, il q.b di noce moscata e scorza grattugiata di limone, se poi occorre del pane grattugiato per rendere il ripieno compatto al punto giusto, ne aggiunge proprio un pizzico.
La chicca è l'aggiunta, nel condimento, di una punta di passata di pomodoro mentre il burro sfrigola con la salvia, giusto per dare un po' di colore.
L'apoteosi si conclude con l'aggiunta del parmigiano così da completare totalmente l'armonia di quei gusti contrastanti.
Ha ottant'anni la nostra nonna di Legnano, ma stando alle descrizioni della nuora, l'abilità delle sue mani, quando crea i piatti della sua terra di origine, farebbe invidia ad una ventenne.

Ho provato io pure a rifare questo tortelli, seguendo passo passo le indicazioni dettatemi al telefono da Maria Pia.
Credetemi se vi suggerisco che anche questo piatto andrebbe assaporato ad occhi chiusi.
Io, mentre li mangiavo, vedevo i colori vivaci e luminosi dei quadri naif di Ligabue.
Il dorato, il rosso, il verde sottobosco, ma prevaleva l'arancione, e vi lascio immaginare il perché.



INGREDIENTI PER 3 PERSONE

per la sfoglia
300 gr di farina 0
3 uova freschissime

per il ripieno
500 gr di polpa di zucca
6 amaretti piccoli
40 gr di mostarda senapata mantovana di mele cotogne
40 gr di parmigiano grattugiato
scorzetta di limone grattugiata q.b.
noce moscata q.b.
pane grattugiato ( nel caso l'impasto non risultasse abbastanza asciutto)
sale

per il condimento
50 gr di burro
un cucchiaino di concentrato di pomodoro
3 foglie di salvia
parmigiano grattugiato 


Procedimento
Tagliare la zucca eliminare i semi, tagliare in 4 spicchi o più, dipende dalla grandezza della zucca, metterli sulla leccarda del forno coprirli con un foglio di alluminio e farli cuocere a 180° per almeno 20 muniti, verificare la cottura con i rebbi della forchetta.
La nonna Mariuccia se la zucca dovesse risultare non eccessivamente asciutta mette la polpa in un canovaccio e la lascia sgocciolare tutta notte,  successivamente la schiaccia con lo schiacciapatate e vi aggiunge gli amaretti sbriciolati, la scorza grattugiata di limone, il parmigiano la mostarda tritata accuratamente, un pizzico di noce moscata e se l'impasto risulta troppo morbido un po' di pane grattugiato.

Preparare l'impasto con la farina e le uova, far riposare il panetto prima di stenderlo con il mattarello o se preferite con la nonna papera.

Preparare delle strisce di sfoglia larghe almeno 12 cm. sulle quali vanno disposti i mucchietti di ripieno, collocandoli ad una distanza di 5/6 cm, ripiegare a libro la striscia di sfoglia, premere affinché fuoriesca l'aria prima di tagliare i tortelli con la rondella dentellata.
Farli asciugare almeno un'oretta prima di cuocerli.


Lessare i tortelli  in abbondante acqua bollente e salata, scolarli con il mestolo forato e disporli a strati sul piatto di portata. Irrorare ogni strato con burro, ( sciolto al fuoco con le foglie di salvia e la passata), e cospargere con parmigiano grattugiato.
La nonna usa tenerli al caldo a bagnomaria prima di portarli in tavola e con molta delicatezza ne mette uno alla volta nel piatto, non vuole che si rompano. 
Che mito la nonna Mariuccia, ma, se insito, il ripieno dei suoi cappelletti me lo svelerà?
Io credo proprio di si!










martedì 21 gennaio 2014

BRIOCHE NANTERRE (dal blog Anice & Cannella)


Paoletta (si, lei la Paoletta di Anice & Cannella) mi aveva incuriosito una cifra con la faccenda del burro bavarese.
Parlando dei croissants au beurre lei consiglia di usare ottimo burro, "perché altrimenti si sente, ed invece ci deve essere ma non si deve sentire, si deve solo percepire l'aroma profumato".
Ne indica due marche, che si possono trovare con facilità all'Eurospin ed alla Lidl.
'O prufessore a volta capita che ci passi in uno di questo super, così giorni fa mi sono raccomandata, appunto, di comprarmene un pezzo di questo famoso burro, volevo assolutamente provarlo.
Ne ignoro la ragione, ma quando gli chiedo di comprarmi qualcosa per sperimentare nuovi piatti, MAI, dico MAI una volta che dica di NO, in questo caso me ne ha portato a casa addirittura mezzo chilo.
Oddio e mo! che ci faccio?
croissants au beurre ? nooooo nun ja posso fa! :-(
Do' una sbirciatina appunto al blog di Paoletta e la foto di una meravigliosa brioche  Nanterre mi prende all'istante.
250 gr di burro indicati nella ricetta, bene,  un panetto mi va via subito.
La voglio fare,  mo mò, mi sono detta ieri sera, infatti peso gli ingredienti aziono la planetaria e via, 8 ore in frigo a riposare.
Stamattina prima di andare in palestra 40 minuti a temperatura ambiante, sistemato l'impasto negli stampi, un paio di ore di lievitazione e 35 minuti circa, in forno statico a 180°, (sempre con la prova stecchino, mi raccomando).
Vi trascrivo gli ingredienti, per il procedimento dai, guardate qui , Paoletta è bravissima, molto, ma molto, ma moooolto più brava di me ( e soprattutto mi è più comodo visto che è già pronto)   ;-)
Ahhhh, domenticavo, essendo poco dolce va bene da abbinare anche al salato.

MACHEVELODICOAFARE!!!







BRIOCHE NANTERRE

Ingredienti:
200 gr di farina manitoba 
150 gr di farina 0
245 gr uova (5 uova medie)
35 gr di zucchero
7 gr di sale
250 gr di burro  ( io ho usato il burro tedesco Milbona)
12 gr di lievito di birra fresco
20 gr di latte (2 cucchiai)

1 stampo da plumcake di 30 x 11 cm

1 uovo per spennellare (io ho usato il latte, avevo finito le uova)

 
 




domenica 19 gennaio 2014

TAGLIATELLE DI GRANO TENERO INTEGRALI CON PESTO DI PISTACCHI E ARANCIA


La Cucina Italiana  "LE ARANCE DELLA SALUTE AIRC" .
Ci tenevo in modo particolare a partecipare a questo contest, inserire il banner sulla Home ed inviare qualche ricetta che avesse come leit motiv le arance.
Non è mai abbastanza fare qualcosa per aiutare la "ricerca"
Volevo postare una ricetta  particolare e, girando sul web, ho trovato qui questo delicatissimo pesto da abbinare a tagliatelle integrali.
Il grano tenero integrale l'avevo in dispensa, mi era stato regalato da un contadino in toscana, le arance non mancano mai in casa mia, i pistacchi ed il pecorino in 10 minuti sono arrivati sul tavolo, quando si ha la fortuna di avere un supermercato sotto casa.
Il pesto si prepara in pochi minuti, il tempo di impastare e tirare la sfoglia, ma vale sempre la pena mangiare della buona pasta fresca fatta al momento.
Dell'ottima pasta secca integrale si può tranquillamente sostituire alla fresca nel caso non abbiate voglia di impastare.
Vi invito però  a preparare questo pesto, è di una delicatezza unica.
Aspetto i vostri commenti post ricetta.
Mi raccomando: compriamo le "Arance della salute".
Sabato 25 gennaio, troviamo la piazza
Aiutiamo l' AIRC , se non volete andare in piazza basta pochissimo,  cliccare qui


TAGLIATELLE DI GRANO TENERO INTEGRALI CON PESTO DI PISTACCHI
Ingredienti per 4 persone
g 120 di pistacchi non salati al naturale
g 50 di succo d’arancia
olio extravergine di oliva
1 cucchiaio di pecorino grattugiato
sale
pepe

Per la pasta all’uovo integrale
300 g di farina integrale al 100% di grano tenero
2 uova intere
1 pizzico di sale
Acqua



Preparazione
Amalgamare la farina con le uova ed il sale, qualora l’impasto risultasse troppo duro aggiungere un po’ di acqua. Formare un panetto, avvolgerlo nella pellicola e lasciare riposare in frigorifero per mezz’ora. stendere il panetto preparato con il mattarello, aiutandosi con della farina. Una volta stesa, infarinare bene e ripiegarla più volte su se stessa, quindi, tagliarla formando dei tagliolini.
Preparazione
Nel bicchiere del mixer raccogliete 100 g di pistacchi non salati, 100 g di olio, il succo d’arancia, sale e pepe; frullate fino ad ottenere una crema. Prelevate la crema dal frullatore e amalgamate con un cucchiaio il pecorino grattugiato. Cuocete i tagliolini in abbondante acqua bollente salata per 2/3 minuti, scolateli in una padella antiaderente, unite il pesto e saltateli. Servite completando con il resto dei pistacchi tritati grossolanamente e della scorza d’arancia tagliata a julienne.




venerdì 10 gennaio 2014

INVOLTINI VEGETARIANI CON PHILADELPHIA LIGHT


Non c'è niente da fare, gennaio è come settembre, è il mese dei buoni propositi.
Ma l'intento più ricorrente, dopo quello di imparare l'inglese a fascicoli settimanali o di costruire l'Amerigo Vespucci ?
Come qual'è?
E' quello di mettersi a dieta, no?
Da settembre mi metto a dieta, dal 7 gennaio inizio la dieta.
Non si sente altro, specialmente fra le amiche.
A dire il vero, in famiglia, solo io e lui siamo perennemente a dieta.
Io perché sono quasi maniacale con il peso forma, lui perché.......
.... perché se non stiamo attenti da felino diventa suino.

Eccolo qui, il principino di casa.
Questa è la sua postazione, in attesa della pappa di mezzogiorno, la mensola in marmo accanto alla cucina a gas.
Da li osserva tutti i miei movimenti, annusa i profumi delle pietanze e se solo un attimo mi distraggo, zac, allunga la zampetta nel sugo, incurante di scottature ai suoi paffuti cuscinetti sotto le zampine.
Stavo giusto preparando questi involtini quando si è accorto, dal rumore, che stavo aprendo la confezione del philadelphia; non c'è stato verso......









.... una leccatina di formaggio cremoso l'ha pretesa.
Vabbè va tanto è light. Per oggi non ingrassa :-)




Avevo in casa una scatola di peperoni La Fiammante , sono eccezionali, cotti nel forno a legna, hanno un sapore unico.
Ho tagliato sottilmente delle zucchine e le ho grigliate leggermente.
Un pizzico di sale sulle verdure, spalmato del philadelphia light sulle falde dei peperoni, una grattugiata di pepe ed ho formato questi involti con all'esterno la zucchina grigliata, un filo di erba cipollina per tenerlo unito e infine un filo di olio extravergine.
Potrebbe essere un ottimo antipasto ma io ne mangio di più e per me diventa un eccellente secondo piatto.
Bello da vedere, buono da mangiare, e anche oggi nessun sgarro  alla dieta.
Nè io, nè il micio



Una scatola di peperoni arrostiti
2 zucchine medie
pepe
erba cipollina
sale
olio extravergine d'oliva


domenica 5 gennaio 2014

GRAFFE NAPOLETANE (quelle della dinastia dei MING)



Le dinastie, che fascino.
I Tudor, gli Stuart, e qui si parla di quelle anglosassoni.
Andiamo in Russia e troviamo, che so, i Rurik, i Romanov, per non parlare dell'impero cinese; gli Shang,  i Liao,  i famosissimi Nàn Bèi Chao.
Ma delle dinastie di Arola, (Na) paese natio del  mio adorato suocero?
Ne vulimmo parlà?
I Vescovo,i Purciell, i Monaco, I Cinquelire, I Micilli e dulcis in fundo i Citruli.
Che storia ragazzi, queste, sono dinastie che andranno avanti in saecula saeculorum.
La ricetta di queste graffe appartiene appunto a una discendente della dinastia dei Citruli ovvero Maria 'a Cetrola.
Che tipo Maria, è più larga che lunga.
Lei non parla, urla.
Quando mi fece vedere l'esecuzione di queste graffe la dimensione standard era grande come un cesto di vimini, da lei era tutto esagerato.
Mi chiamava signora Milona, giustamente..... ero femmina.
Ricordo, come fosse ieri, una domenica pomeriggio, era il mese d' agosto, aveva la bambina con la febbre altissima,  presa da attacchi di ansia, poverina, ci chiese se potevamo accompagnarla d'urgenza all'ospedale di Castellammare.
'O prufessore non se lo fece ripetere due volte, e di corsa con la nostra macchina si partì per quell'ospedale da incubo.
Ci fu talmente grata di quel gesto che quando fece il battesimo della bambina, noi si diventò gli ospiti d'onore.
Più o meno il menù fu questo: (certamente avrò lasciato indietro qualcosa, sono passati 33 anni)
Antipasto di bocconcini e prosciutto crudo (ogni bocconcino pesava sui 2 etti) e li avrei anche potuto finire di pranzare.
Continuò con:
Lasagne al forno, spaghetti con le vongole.
Arrosto con contorno di piselli, bistecca ai ferri con insalata, pollo arrosto con patate al forno e giusto per gradire una bella frittura di pesce.
Formaggi vari e na' bella 'nzalata di pomodori del loro giardino, giusto per rinfrescarsi la bocca.
Melone, anguria pesche e albicocche.
Gelato
Paste fresche paste secche e ovviamente torta battesimale.
Non ricordo ma certamente arrivò pure il digestivo.
La Nouvelle cuisine non era in voga in quel tempo.
Mamma e papà che facevano da balia alle gemelle ogni mezz'ora si vedevano arrivare vassoi stracolmi di cibarie. i Nonni non potevano rimanere a digiuno, non sia mai.
Questa è Maria 'a Cetrola sposata con Peppino della dinastia dei Micilli alla quale apparteneva mio suocero e di conseguenza ora mio marito.
Ossantamadonna!!!! ora che ci penso, anche le mie figlie sono Micelle.
Cosa vi avevo detto? Le dinastie vanno avanti.
A noi, I MING, ci fanno nu baff'!!!!!




GRAFFE NAPOLETANE

INGREDIENTI per l'impasto

450 gr di farina
250 gr di patate (già lessate)
80 gr latte 
80 gr burro 
3 uova   
80 gr zucchero 
20 gr lievito di birra 
un pizzico di sale
buccia grattugiata di un limone bio
olio di semi di arachidi

per la finitura
200 di zucchero
cannella q.b. (secondo i gusti)  

PROCEDIMENTO

Lessate le patate e dopo averle schiacciate con lo schiacciapatate ponetele in una ciotola a raffreddare.
Intanto sulla spianatoia formate una fontana con la farina ed al centro vi ponete le uova , la scorza di limone grattugiata, lo zucchero, il burro morbido, il sale, le patate schiacciate ed il lievito sciolto nel latte tiepido.
Impastate velocemente il composto e lavorate a lungo finché la pasta non si presenterà liscia.
Ponetela in una ciotola spolverizzata di farina e lasciate lievitare fino al raddoppio.
Quando l'impasto sarà pronto, cospargete la spianatoia di un velo di farina e tagliate la pasta in modo da formare dei salsicciotti di eguale misura e spessore.
Formate delle ciambelle, chiudetele alle estremità e, ben distanziate fra loro, le coprite con un canovaccio, per farle lievitare ulteriormente almeno una mezz'ora.
Friggete le graffe in abbondante olio e dopo averle appoggiate sulla carta assorbente, senza schiacciarle, le passate ancora calde nello zucchero misto a cannella.
Eccole pronte per essere gustate, soffici da sciogliesi in bocca.