mercoledì 28 maggio 2014
CROCCHETTE DI RISO VENERE CON PISELLI E QUARTIROLO
Perché quando si usciva dall'ufficio e si voleva, con le colleghe, fare le fighe, s'andava in centro a prendere un aperitivo.
Quasi sempre d'estate, perché il bello era sedersi al tavolino fuori dal bar e vedere lo "struscio" delle persone che ti passavano davanti; i commenti e le critiche erano compresi nel prezzo.
Per me , rigorosamente analcolico, le patatine erano d'obbligo, se il cameriere ti portava pure le olive era un lusso, le noccioline? cheneparlammoaffà? Il non plus ultra.
Poi è arrivato l'Happy Hour.
Se non ne facevi uno a settimana, eri out.
Con poco ti abbuffavi, carboidrati a gogò e aperitivo (alcoolico o meno) che praticamente riempiva il bicchiere, era tutto ghiaccio.
L'happy hour si è trasformato in Hora Feliz, ed io, avendo un debole per la Spagna, quell'ora felice, la trascorrevo proprio bene.
Attualmente? Fa' tendenza l'Apericena.
Posso dirlo che questo termine non mi piace? Piuttosto, a questo punto, mi avventuro nelle delizie della "marenda sinoira".
Alzi la mano chi sa cos'è la marenda sinoira (è piemontese)
Eeeeehhhh, siete in pochi vedo!,
Mo ve lo spiego io, mi sono documentata.
La “merenda sinoira” è un piccolo pasto (freddo) frugale ma sostanzioso fatto alcune ore prima di cena e che funge quasi da cena.
"Sinoira" infatti deriva da "sin-a" che in dialetto piemontese significa cena.
Diffusa, un tempo, soprattutto fra le famiglie contadine, si svolgeva intorno alle ore 17 ed aveva lo scopo di ridare energia dopo i faticosi lavori del primo pomeriggio e prima di affrontare i lavori serali legati alla terra ed alla stalla che si protraevano sino al calar del buio.
La cena, verso le 21, di conseguenza, era piuttosto leggera: pane e latte o minestra di verdura o panata ed eventualmente un pezzo di formaggio.
Qui ne trovate tutta la storia.
Ecco, le mie crocchette di riso Venere, vanno bene da presentare ad un aperitivo, ad un Happy Hour, ad un' Hora Feliz ad una Marenda Sinoira e sono talmente buone che, anche se mi sta antipatica, fatele pure per un' Apericena va,
ma giusto perché oggi mi sento generosa. ;-)
Ingredienti per 12 crocchette medie
300 gr di riso Venere
100 gr di quartirolo
150 gr di piselli
1 cipollotto piccolo
1 cucchiaio colmo di amido di mais
pane grattugiato
olio di semi di arachidi (per la frittura)
1 cucchiaio di olio extravergine di oliva
sale
Sbollentare i piselli in acqua salata per 5 minuti e scolarli.
Mondare e affettare il cipollotto, farlo brasare in un cucchiaio di olio extravergine, aggiungere i piselli, salare e farli insaporire per 6/7 muniti. Farli raffreddare.
Tagliare a piccoli cubetti il quartirolo.
Lessare il riso (vedere i minuti di cottura sulla scatola), non farlo cuocere in troppa acqua , al limite, se necessario, si può aggiungere acqua bollente durante la cottura.
Deve cuocere come un risotto.
A fine cottura aggiungere il cucchiaio di amido di mais mescolando accuratamente.
Lasciar raffreddare il riso.
Inumidirsi le mani, prelevare una quantità di riso dalle dimensione di una piccola arancia; formare un incavo e, all'interno, inserire un cubetto di quartirolo e un po' di piselli.
Arrotondare la crocchetta richiudendo bene l'incavo del ripieno.
Passare le crocchette nel pane grattugiato.
Friggere in olio abbondante e caldo.
In una versione light si possono cuocere in forno ventilato a 180° per 15 minuti.
Gustarle calde, mi raccomando.
mercoledì 21 maggio 2014
CASTAGNACCIO TOSCANO
Questo post è dedicato a lui, al mio amico Stefano, quello che abita a Scandicci.
E' che al mattino, quando ti fai un giretto su Facebook se non vedi subito il suo post quasi ti preoccupi, ma basta scorrere la home e.... eccolo li, lo trovi puntuale, con il suo pensiero mattutino.
Amico di Facebook di una cara amica, sufficiente garanzia per accettare la sua richiesta di amicizia.
Si entra subito in empatia, e i giornalieri battibecchi scherzosi sono diventati per noi una piacevole abitudine.
Capita a Milano per lavoro e il nostro primo incontro è stato quasi emozionante, conoscersi solo attraverso delle foto o delle battute, e poi ritrovarsi uno di fronte all'altro, beh, fa un certo effetto.
Ci siamo abbracciati come vecchi amici.
I primi 15 minuti, seduti al tavolino della famosa pasticceria di viale Monza, ci hanno visti, più che altro, sorridere imbarazzati, l'unica frase che ci siamo ripetuti per tutta la durata dell'incontro è stata:
<< Ma dai, ma che bello averti qui >>
Non ho mai pensato fosse possibile un'amicizia fra un uomo ed una donna, Stefano per fortuna mi ha fatto ricredere.
E' un gentiluomo, razza in via di estinzione purtroppo.
Ah, si , un difetto ce l'ha, è toscano, anzi, di Firenze, come ci tiene a specificare.
Avete un problema e volete sfogarvi in maniera diciamoooo folcloristica?
Basta rivolgersi a Stefano, e lui vi trova la Maremma giusta.
Ma non quella grossetana o pisana o livornese ma la classica la...... Maremma maiala!!!!!
<< Oh Stefano, per hodesto hastagnaccio toscano 'o che Maremma tu ci metti? >>
CASTAGNACCIO TOSCANO
300 g di farina di castagne
50 g di pinoli
40 g di gherigli di noci
50 g di uvette
400 gr circa di acqua
rosmarino fresco
olio d'oliva q.b.
1/2 cucchiaino di sale
Far rinvenire l'uvetta in acqua tiepida e asciugarla molto bene.
Aggiungere l'acqua necessaria alla farina di castagne affinché si presenti come una pastella morbida.
Unire l'vetta, un pizzico di sale e 3/4 dei pinoli.
Spennellare un tortiera (anche a base rettangolare volendo) con dell'olio, versarvi il composto, cospargerlo con il resto dei pinoli con i gherigli di noce tritati e con degli aghi di rosmarino.
Irrorare leggermente con olio la superficie prima di infornare.
180° per circa 30 minuti, togliete la tortiera dal forno, quando la superficie del castagnaccio si presenterà screpolata.
Screpolata la superficie e l'interno morbido. E' questo il segreto.
ah! e questo.... al secondo incontro, stessa pasticceria...
mercoledì 14 maggio 2014
LASAGNA DI PANE CARASAU CON ASPARAGI E BESCIAMELLA AL TIMO (ricetta light)
Conoscevo quello selvatico, quello comune, quello bianco, ma dell'asparago rosa non ne sapevo proprio nulla.
Me ne parlò l'amica Rosa Bavetta, durante il ritorno a casa, dopo il primo corso di cucina creato da noi.
E si, una bella collaborazione la nostra: Weight Wellness® Milano - 1° corso di "Cucina Snella" in collaborazione con "il profumo dei tarocchi". un successo direi.
Sull'onda dell'entusiasmo per la bella serata, e con la voglia di replicare al più presto, si parlò del menù per il secondo corso di Cucina Snella, e fu in quel momento che lei mi parlò degli asparagi rosa di Mezzago, zona della Brianza dove, appunto, lei risiede.
Dopo qualche giorno ricevetti una sua chiamata:
<< Giò, passa al Puccini mercoledì, dopo la riunione, ci sono gli "asparagi rosa" per te.
Bellissimi, meglio di un mazzo di fiori.
Mi strappò una piccola promessa però: creare una ricettina light tutta per noi, socie della Weight Wellness.
Promessa mantenuta, amica mia, però i tuoi asparagi li ho mangiati subito, ed erano sublimi, questi sono asparagi comuni, non buoni come i tuoi. ma cucinati sempre con il cuore.
LASAGNA PRONTA PER ESSERE INFORNATA |
Ingredienti per 4 persone *
una confezione di pane carasau
un mazzo di asparagi
500 ml di latte scremato
2 cucchiai di amido di mais (o farina)
2 cucchiaini di burro light
grana padano grattugiato
timo fresco
sale pepe
Pulire gli asparagi e lavarli accuratamente.
Tagliare la parte legnosa, legarli con dello spago da cucina e, se non si possedesse l'asparagera, farli lessare utilizzando un pentolino alto e stretto avendo l'accortezza di lasciare le punte fuori dall'acqua.
Cuocerli per pochi minuti lasciandoli piuttosto al dente
Tagliare la parte superiore e metterla da parte, dei gambi farne una crema frullandoli con il mixer(aggiungere qualche cucchiaio di acqua di cottura)
Preparare la besciamella light facendo sciogliere la maizena nel latte freddo e portare ad ebollizione mescolando con un cucchiaio di legno, aggiungere delle foglie di timo fresco salare e pepare.
Unire alla besciamella la crema di asparagi e due cucchiaini di burro light.
In un teglia disporre il pane carasau , coprire con la besciamella (lasciarla un po' morbida), una spolverata di grana e le punte di asparagi, formare in questo modo altri due strati, terminare con la besciamella gli asparagi il timo ed il grana.
Passare sotto al grill del forno per qualche minuto finché il pane carasau non diventa dorato.
* per chi lo preferisce si può preparare una besciamella classica
500 ml di latte
40 gr di farina
50 gr di burro
LASAGNA COTTA A PUNTINO |
giovedì 8 maggio 2014
TAGLIOLINI ALLE NOCCIOLE CON CODE DI MAZZANCOLLE ZUCCHINE E ROBIOLA DI ROCCAVERANO
Avevo voglia di qualcosa di buono, anzi di speciale, e poi si sa che adoro la pasta fatta in casa quindi....
Le nocciole? avevo quelle piemontesi, code di mazzancolle precotte, in freezer, la farina biologica è sempre in dispensa, fiori di zucca e zucchine prese al mercato il giorno prima.
Dunque mi mancava solo la ciliegina sulla torta, la differenza che caratterizza un piatto.
Mmmmm avevo un'idea , quindi subito alla ricerca..
Metrò, cinque fermate da casa e sono in Duomo, la gastronomia più famosa di Milano;
<< Si, da loro la trovo>> niente.
Ritornando a casa provo in tre supermercati: nulla.
La "Fattoria del casaro" rinomato negozio di specialità regionali e di formaggi particolari; manco l'ombra.
<< Signora avrei dello stracchino >>
<< Scusi, ma se le ho chiesto la robiola perchè mi propone lo stracchino? >>
Ormai, quasi orario di chiusura, torno a casa sconsolata e senza robiola., "quella" robiola.
Delusa e infelice ne parlo co' prufessore il quale mi dice:
<< Ma alla "boutique del formaggio" quel negozio vicino alla scuola, hai provato? >>
<< Oddio nooo, non ci vado mai, ed è anche sotto casa, scendoooo subito se no chiude >>
Un negozio così piccolo, ma così piccolo, che appena entri è già finito.
Era li, nella vetrinetta frigo, vicino ad un'affinato nel mosto d'uva, solo metà forma, ma di li a breve sarebbe stata mia.
Torno a casa, felice.
Ora si che posso farli sti
Tagliolini alle nocciole con code di mazzancolle zucchine e Robiola di Roccaverano
Robiola di Roccaverano DOP
Sulle colline piemontesi, dove il latte non era molto e non soffriva di forti sbalzi di produzione, si è sempre preferito consumare il formaggio poco stagionato: “pane con gli occhi, formaggio senza occhi, vino che salta agli occhi”, dice un proverbio locale, cioè: pane ben lievitato, formaggio fresco e vino robusto. La Robiola di Roccaverano, l’unica Robiola insignita della doc e della dop, prodotta in un’area ristretta, dislocata attorno al Comune che le dà il nome, è figlia anch’essa di queste ataviche preferenze.
La Robiola di Roccaverano viene fatta stagionare anche avvolta in foglie di verza, che ne accelerano notevolmente la maturazione. Gli esemplari stagionati per almeno due settimane possono essere conservati sott’olio con l’aggiunta di erbe e spezie. Il latte ovino-caprino deve essere presente nella percentuale minima del 15%, ma la versione migliore è quella di puro latte di capra, frutto dell’attività di un piccolo numero di casari particolarmente attenti alla qualità del loro prodotto. È un cru di alto pregio nella produzione caprina italiana.
Ingredienti per 2 persone
per la sfoglia
200 gr di farina 0
2 uova
15 nocciole
4 zucchine piccole
4/6 fiori di zucca
300 gr di code di mazzancolle precotte
Robiola di Roccaverano
olio extravergine d'oliva
sale
Pestare in un mortaio le nocciole e mescolarle alla farina.
Disporre la farina a fontana, sgusciarne al centro le uova e impastate per 10 minuti o almeno
fino a quando l'impasto risulterà liscio.
Formare un panetto e farlo riposare per 30 minuti.
Stendere il panetto con un mattarello formando una sfoglia non eccessivamente sottile, la presenza delle nocciole tritate potrebbe rompere la pasta in qualche punto.
Farla asciugare, arrotolarla e tagliate i tagliolini della larghezza di 1/2 cm.
Lavare e mondare le zucchine tagliarle a metà per il lungo e poi a mezza luna.
Eliminare il pistillo dai fiori di zucca facendo attenzione a lasciare intatto il fiore.
Lavarli velocemente e tagliali a listarelle
In una padella far riscaldare 3 cucchiai di olio unirvi le zucchine e farle cuocere a fiamma vivace per pochi minuti in modo che rimangano croccanti
Aggiungere i fiori di zucca, e le mazzancolle.
Insaporire per 1 minuto girando delicatamente.
Lessare i tagliolini scolarli al dente e farli saltare in padella se necessario aggiungere un paio di cucchiai di acqua di cottura della pasta.
Impiattare aggiungendo dei tocchetti di Robiola di Roccaverano.
Il calore della pasta farà in modo che il formaggio lasci sprigionare in purezza le caratteristiche dei suoi aromi
lunedì 5 maggio 2014
MUFFIN ZUCCHINE MENTA E FORMAGGIO DI CAPRA CON QUENELLE DI RICOTTA E MENTA
Donne e buoi dei paesi tuoi, nel mio caso bufale.
Infatti io sono nata nella terra delle bufale e di formaggi non conoscevo altro che quelli prodotti con questo latte e a pasta filata:
Mozzarelle, caciocavalli e provole, se proprio volevamo esagerare, un po' di auricchio ma quello veniva dal nord, ma si trattava sempre di pasta filata.
In notevole disaccordo con il mio LDL, li amo tutti i formaggi, indistintamente, da quelli di vacca a quelli di pecora a quelli di capra. In frigo non mancano mai, anzi proprio da un avanzo di frigo ho creato questi muffin salati e sfiziosi assai.
Mezza formaggella di capra e della ricotta, e via di muffin, più lunghi da spiegare che da eseguire.
ingredienti per 8 muffin
2 zucchine piccole
125 gr di farina 00
erba cipollina q b
menta secca un pizzico
1/2 bustina di lievito istantaneo per torte salate
1 uovo
100 gr di formaggio di capra semi stagionato
60 gr di olio di semi di girasole o mais
60 gr di latte
sale 1 pizzico
per le quenelle
ricotta di capra o mista
olio q.b
sale
menta fresca (o se si preferisce un cucchiaino di pesto di menta)
Grattugiare le zucchine con una grattugia a fori medi, asciugarle con carta da cucina.
Tagliare a cubetti piccoli il formaggio.
In una ciotola versare l'olio , il latte, l'uovo, leggermente battuto, un pizzico di menta secca, l'erba cipollina tagliata finemente, le zucchine ed i cubetti di formaggio, aggiustare di sale
Aggiungere questo composto alla farina a cui abbiamo unito il lievito, mescolando rapidamente senza lavorarli troppo.
Riempire dei pirottini da muffin o degli stampini leggermente imburrati.
Cuocere in forno ventilato a 170° per 20 minuti, fare sempre la verifica di cottura con uno stecchino.
Per le quenelle
setacciare la ricotta, aggiungere pochissimo olio e della menta fresca tritata finemente.
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