domenica 27 luglio 2014

PROVOLA AFFUMICATA ALLA GRIGLIA SU FOGLIE DI LIMONE


<< Sta passando la  barca di Adolfo, mo' va a fare il carico>>
<< Babbo e chi è Adolfo?  di che carico parli? >>
Il babbo in questione era mio suocero, e tutte le volte che si andava sulla spiaggia di Positano, e lui vedeva passare questa famosa barca con alla cima di bastone un pesce in legno, diceva sempre la stessa cosa.


Adolfo era un suo cugino, il quale, aveva avuto la furbizia di aprire un ristorante molto naif, su una piccola spiaggetta dopo Positano, vi si poteva accedere solo via mare.
I turisti venivano prelevati sul porticciolo, accompagnati a destinazione, mangiavano qualcosa, e dopo le 16 potevano far ritorno a casa belli satolli e soddisfatti.
Il babbo che sapeva carpire i segreti, specialmente quelli delle bontà culinarie, di questo ristorantino di Adolfo decantava una sua specialità: la provola affumicata grigliata in foglie di limone.


Sempre, se mi capita di vedere un albero di limoni ed ho la certezza dell'assenza di trattamento chimico, qualche foglia di limone la porto a casa.
Compro una bella provola affumicata e preparo questa delizia in pochissimi minuti.
Ok, la spiaggia di Positano non c'è, l'atmosfera sarà meno romantica, la mini crociera nella barca di Adolfo non la si fa,  ma questa squisitezza  la possiamo gustare pure a casa nostra.
E bastano due ingredienti due!!!!
Grazie "babbo", tu si che sapevi rubare i segreti, e non eri neanche un food blogger. :-D




Ingredienti:

foglie di limone (non trattate)
provola affumicata


Tagliare la provola in fette di centimetro di spessore.are ogni fetta tra due foglie di limone; grigliare su di una piastra precedentemente riscaldata e cuocere in entrambi i lati fin quando la provola non risulterà filante.
Cotte in precedenza e riscaldate (sempre sulla piastra) ho scoperto che risultano ancora più buone. Raffreddandosi assorbono ancora meglio l'aroma di limone, provatele e fatemi sapere se vi sono piaciute.



sabato 26 luglio 2014

PANZANELLA


Pane toscano raffermo
pomodori
cetrioli
cipolle rosse
basilico
olio extravergine di oliva
aceto rosso
sale


Questi sono gli unici ingredienti per fare la panzanella.
E questo non lo dico io, ma due donne di cui mi fido ciecamente.
Una è Laura Giusti, una bellissima signora toscana DOCG, sommelier, chef e maestra di cucina.




Qui trovate la ricetta della panzanella che ha postato sul suo blog e poi gentilmente sulla mia pagina di facebook.
L'altra è della mia amica Princess.
Oddio non è proprio sua ma della sua nonna, nativa di Cortona, ma la Princess la ricorda molto bene dice che è l'unica ricetta che le è entrata nella capoccia.
Anche lei come Laura è stata carina, alla mia richiesta si è prodigata subito, me l'ha inviata su WhatsApp, pari pari ve la trascrivo.

Alurrr...
Regola n.1: il pane va fatto seccare naturalmente all'aria, non in forno e per secco si intende proprio privo di umidità e non del giorno prima dentro le buste. 
Regola 2 lo fai a pezzetti uguali (tipo una filettina da 1/2 kg in 6/8 pezzi e li metti in un ciotolone di acqua fredda. Il difficile è tutto qui: non devi fa passare troppo tempo, giusto quello che ti permetta di stringerne un pezzo o due tra le mani e strizzare forte finché non sia uscita tutta l'acqua. Poi sbricioli il pane strizzato e lo passi in una ciotola capiente. Se si ammolla troppo, anche solo qualche minuto in più...ti viene una mappazza e la panzanella risulterà 'melmosa'. Al tatto una volta strizzato deve sembrare morbido e sgranato okey? 
Nel frattempo avrai sfettato mezza cipolla ( non lo so io faccio a occhio a seconda di quanto pane metto) e l'avrai messa in una ciotolina o bicchiere con vino bianco e acqua, lasciata per un po' perché perda il 'pungente'. Meglio cipollotti freschi o cipolla rossa. Mescoli poi cipolla al pane metti olio sale e pochissimo aceto. 
La base vera contadina è questa. Poi mettevano al massimo (io lo faccio sempre) pomodoro a pezzetti (quello bello maturo non l'insalataro), e un cetriolo che ci sta da Dio!
Ecco lo so che mo te  spatasci dal ridere perché non se scrivono così le ricette meglio nun so fa.
Però mi posso porta' appresso un pagnottone da un kg quando vengo su!!  
A bientot..Votre princess 

Una, maestra di cucina, sommelier e chef, l'altra, che ricorda solo la ricetta della sua nonna.
In comune hanno solo la panzanella, per il resto sono diversamente splendide e amiche mie......
Scusate se è poco. ;-)



venerdì 18 luglio 2014

MELANZANE A FUNGHETTO


Ma delle melanzane a funghetto?
Ne vogliamo parlare?
Mica solo il cioccolato fondente attiva la serotonina, anche le melanzane a funghetto.
Si lo so è una mia teoria e non è stato ancora scientificamente provato ma, per me funziona.

Avevo una bella pagnotta di pane toscano, metà da mangiare subito, il resto da usare raffermo per la panzanella, aspettando che l'amica Laura Giusti, toscana DOCG, ne pubblicasse la ricetta sul suo blog, ho chiesto suggerimento agli amici di facebook con cosa mangiare questo pane, e li si sono scatenati con le risposte piu disparate e pure un po' disperate.
Pane e nutella, con la finocchiona, con pomodori e basilico, a bruschetta, con il salame,  con il prosciutto, con pomodori e tofu, una simpaticona ha scritto: mangialo senza niente è già buono così.
Delle belle melanzane erano in frigo, e visto che ero giù di tono, sono andata di melanzane a funghetto evvai di serotonina.

Comprate le melanzane quelle lunghe e per facilitarvi il compito prendetele belle dritte, così al taglio non fate fatica.
Lavatele , asciugatele e tagliatele a metà per il lungo, ogni metà va tagliata ulteriormente (sempre per il lungo) in tre parti (4 sono troppe e 2 poche), se vi dovesse essere all'interno troppa polpa ne eliminate un po' nella parte centrale.
Tagliatele a cubetti di 2 cm.


Friggetele in poco olio, perché all'inizio viene tutto assorbito, a fine cottura gentilmente vi verrà restituito.
Finita la cottura, si possono salare e gustare croccanti oppure aggiungere dei pomodori pelati e far insaporire il tutto per 6/7 minuti a fiamma vivace.
Volendo, chi gradisce, può aggiungere un pizzico di origano, dei capperi o solo il basilico come ho fatto io in questo caso.
Si può anche cuocerle con un spicchio di aglio, è sempre questione di gusti.


Sono buone bollenti, calde, tiepide fredde insomma mangiatele come vi pare.
Se poi, a fine pranzo, sparecchiando vi mettete a cantare o ridete per niente, sappiamo già il perché.
Consigliate questa ricetta ai depressi, altro che ansiolitici.
Veloci, sfiziose,  gustose e senza ticket.
Tie'.  

 Ingredienti:

Melanzane quelle lunghe
olio extravergine
origano 
capperi
basilico
sale   







mercoledì 16 luglio 2014

SCIALATIELLI AL MIELE E ROSMARINO CON SALSA DI PERE E PECORINO ROMANO DOP


E no eh, ci tenevo troppo a partecipare a questo contest.
Primo perchè è stato organizzato dalle Bloggalline in collaborazione con InformaCibo  il quotidiano web del Gusto (scusate se è poco), secondo perché ci vivo nella città dell'Expo 2015.
Detto ciò, ora sono al mare, in un residence, quindi,attrezzature in cucina le minimo indispensabili.
Per realizzare la ricetta che avevo in mente ho aguzzato fantasia, ingegno e prodotti locali.
Il miele, le uova e le pere comprato tutto dal contadino, il pecorino romano dop nel caseificio lungo la statale, il rosmarino basta andare in giardino, farina bio e parmigiano reggiano al supermercato.
Per impastare gli scialatielli? Il tavolo in legno va benissimo.
Ma come tiro la sfoglia?
Mmmmm, una bottiglia? l'unica che ho è quella del vino ma non mi sembra il caso, e chi lo sente 'o prufessore.
Il bastone per appendere gli abiti? Perfetto.
Via, andiamo di scialatielli.


ingredienti per 2 persone

per gli scialatielli
200 gr di farina di grano duro
1 uovo
1/2 cucchiaio di olio evo
5 cucchiai abbondanti di parmigiano reggiano
60/70 gr di latte
1 cucchiaio raso di miele
1 rametto di rosmarino

per la salsa di pere

2 pere (io ho usato la qualità kaiser)
olio extravergine di oliva
pepe
pecorino romano stagionato DOP
rosmarino fresco


Scaldare il latte con il miele, aggiungere il rametto di rosmarino e lasciarlo in infusione per qualche ora.
Eliminare il rosmarino.
Mescolare la farina con il parmigiano, formare una fontana, al centro rompervi l'uovo e sbatterlo leggermente con una forchetta, aggiungere l'olio ed il latte, a poco a poco finchè, l'impasto risulta consistente al punto giusto.
Lavorarlo per 5 minuti circa.
Formare un panetto e porlo fra due piatti fondi, farlo riposare per una ventina di minuti. (Il glutine deve rilassarsi se no non si riesce a stendere la sfoglia.)
Stendere la sfoglia con il matterello fino a renderla dello spessore di 4-5 mm e lasciarla asciugare un po' per poterla poi tagliare senza difficoltà.
Tagliare gli scialatielli quasi larghi come le tagliatelle e per una lunghezza di  10-15 cm.

Sbucciare le pere e tagliarle a cubetti molto piccoli, farli insaporire per 5 minuti in un cucchiaio di olio.
Lessare gli scialatielli in acqua salata, scolarli al dente e farli saltare in padella con le pere, se necessario aggiungere qualche cucchiaio di acqua di cottura della pasta.
Impiattare aggiungendo del pecorino sia grattugiato che qualche lamella, del pepe macinato al momento e del rosmarino. Si possono anche aggiungere dei gherigli di noce tritati.

Qui di seguito le foto del tavolo con gli attrezzi da lavoro e qualche foto scattata nel Caseificio Follonica





























"Con questa ricetta, partecipo al contest : "La Cucina Italiana nel Mondo verso l'Expo 2015", organizzato da Le Bloggalline, in collaborazione con INformaCIBO




giovedì 3 luglio 2014

SPAGHETTI ALLA CHITARRA CON POMODORO E PEPERONCINO



<< Cosa le porto signora? >>
<<  Spaghetti alla chitarra, grazie >>
Trattoria di Fabro, sapete quel paesino arroccato che vi trovate alla vostra destra sulla A1, appena passati il Lazio, a sud dell'Umbria?
Se allungate un braccio fuori dal finestrino, vi sembra di toccarlo.
Ecco, li ci si fermava a pranzo nei nostri viaggi di ritorno dal mare, dove ci sta mammà sua ( per i non avvezzi: Sorrento).
Tappa d'obbligo., come d'obbligo era fermarci a mangiare il gelato ad Orvieto.
Ecco, diciamo pure che io ho un marito poco adatto ai Camel trophy,  è abbastanza abitudinario.
Però, tutto sommato, visto che io pure non sono da sacco a pelo sotto un cielo stellato, mi piace ritornare negli stessi posti, specialmente quando quei luoghi mi ricordano qualcosa di bello.
Amavo quella sosta in trattoria  e quegli spaghetti alla chitarra, sapete perché?
Avevano il gusto del..... "finalmente ritorno a casa mia".
Non lo conoscete?
Beh allora vi posto la ricetta.


Ingredienti per 2 persone

100 gr di farina 00
100 gr di farina di grano duro
2 uova

250 gr di polpa di pomodoro
prezzemolo fresco
peperoncini piccanti possibilmente freschi
olio extravergine di oliva
sale

un pizzico di presenza delle cognate (facoltativo)
lingua di suocera (facoltativo)



Unire le due farine setacciandole, fare una fontana e rompere le uova al centro, incorporare la farina aiutandosi con una forchetta e lavorare l'impasto fin quando la pasta non si presenterà liscio.
Formare un panetto e farlo riposare fra due piatti fondi per almeno 20 minuti.

Tirare la sfoglia con il matterello lasciando uno spessore non troppo sottile.
Tagliare la sfoglia in rettangoli di lunghezza inferiore alla chitarra, questo perché nel passare successivamente il matterello la pasta si allunga leggermente.
Prima di poggiare la sfoglia sulle corde infarinarla con la farina di grano duro.

Scaldare 2 cucchiai di olio ed aggiungervi la polpa di pomodoro.
Cuocere a fiamma vivace per 10 minuti.
Salare.
Mondare e lavate il prezzemolo e tagliarlo finemente.
Condire gli spaghetti con il sugo, il prezzemolo ed il peperoncino.


Comunque, a questi semplici ingredienti, dovete aggiungere la liberazione della presenza di una benevole suocera  associata ad un pizzico di cognate altrettanto "premurose".
Se non avete, come me, la fortuna di averle, metteteci un po' di peperoncino in più, ma non è la stessa cosa , sono loro che fanno la differenza.
Non le avete? mi dispiace, che sfiga!!!!!

Dai su, stavo scherzando, io amo mia suocera e le mie cognate.
 dovessero mai leggere questo post.......  :-(