La ricetta va bene per tutti, ma il post è dedicato soprattutto a chi, come me, ha superato i sessanta anche se da poco.
Ve li ricordate i nostri libri delle elementari?
Due di numero: il sussidiario ed il libro di lettura.
Ve li ricordate i nostri libri delle elementari?
Due di numero: il sussidiario ed il libro di lettura.
Sul sussidiario c'erano tutte le materie: storia, geografia, aritmetica e geometria, scienze, religione, lingua e grammatica
Poi c'era il libro di lettura.
NA TRISTEZZA !!! :-(
Iniziando la scuola ad ottobre, i primi raccontini con le illustrazioni riguardavano l'autunno , le foglie che cadevano, le castagne, i ricci, poi con l 'arrivo di novembre la tristezza andava man mano ad intensificarsi.
Il freddo, ste case con il camino ma senza legna, i bambini con gli scialletti e magari le scarpe rotte, ste nonne che se non erano paralitiche facevano solo torte o sferruzzavano calze di lana.
Poi a dicembre immancabilmente la neve, e qui si parlava dei semini di grano che stavano al calduccio sotto la terra ricoperta da questa coltre bianca aspettando di germogliare in primavera.
La neve, e chi l'aveva mai vista? la prima nevicata la ricordo verso i 10 anni, fu una cosa così eccezionale che mia zia non mi mandò neanche a scuola, anzi con mia cugina si andò sul lungomare di Salerno per fare le foto.
Ora che ci si organizzò per uscire fece in tempo a venir fuori il sole, e quei due cm di neve si squagliarono in pochi minuti. :-(
Ora che ci si organizzò per uscire fece in tempo a venir fuori il sole, e quei due cm di neve si squagliarono in pochi minuti. :-(
La foto con il sole, senza neve e senza cappotto ma con la felicità di aver fatto "filone" a scuola.
Sono passati più di 50 anni, mi ricordo tutto perfettamente, ricordo pure che quel giorno, tornando a casa, la zia (vivevo con loro perché mamma e papà ero emigrati al nord) aveva cucinato Ris' e virz.
Quanto mi piaceva, e quello che faceva la differenza erano le piccole croste di parmigiano che si aggiungevano quando si cucinavano le minestre.
Un must come dice la mia amica Valeria Moreo.
Sapete che vi dico?
La verza la tengo, il riso pure, 'a scorza 'e parmigiano nun manca mai, e visto che sta pure nevicando mo mi faccio il risotto con la verza
Zitt', che tengo pure lo scialle sulle spalle.
Una perfetta rivisitazione delle illustrazioni dei libri di scuola degli anni 60, allora ero io la bambina povera mo' dovrei solo fare la nonna.
Cià che chiamo mia figlia e mio genero e dico loro di darsi una mossa va!
Risotto con la verza
Ingredienti: per 2 persone
300 gr di cavolo verza
1 piccola patata
200 gr di riso arborio o vialone
1 scologno
vino bianco
brodo vegetale
olio EVO
parmigiano
scorza di parmigiano
Puliamo la verza eliminando le foglie esterne e la parte centrale, tagliamola a listarelle sottili
Peliamo lo scalogno e la patata tagliando a rondelle il primo e la patata a dadini.
In due cucchiai di olio facciamo appassire lo scalogno aggiungiamo il riso e facciamolo tostare, sfumiamo con il vino, aggiungiamo la verza facendola appassire a fuoco lento.
Uniamo i cubetti di patata e se gradita della scorza di parmigiano tagliata a dadini.
Bagnare con il brodo bollente aggiungendone man mano quello necessario affinché il riso non si asciughi.
Una volta cotto al dente, spolverizziamo con parmigiano grattugiato a lasciamo riposare un paio di minuti prima di portarlo in tavola.
Nessun commento:
Posta un commento