Le dinastie, che fascino.
I Tudor, gli Stuart, e qui si parla di quelle anglosassoni.
Andiamo in Russia e troviamo, che so, i Rurik, i Romanov, per non parlare dell'impero cinese; gli Shang, i Liao, i famosissimi Nàn Bèi Chao.
Ma delle dinastie di Arola, (Na) paese natio del mio adorato suocero?
Ne vulimmo parlà?
I Vescovo,i Purciell, i Monaco, I Cinquelire, I Micilli e dulcis in fundo i Citruli.
Che storia ragazzi, queste, sono dinastie che andranno avanti in saecula saeculorum.
La ricetta di queste graffe appartiene appunto a una discendente della dinastia dei Citruli ovvero Maria 'a Cetrola.
Che tipo Maria, è più larga che lunga.
Lei non parla, urla.
Quando mi fece vedere l'esecuzione di queste graffe la dimensione standard era grande come un cesto di vimini, da lei era tutto esagerato.
Mi chiamava signora Milona, giustamente..... ero femmina.
Ricordo, come fosse ieri, una domenica pomeriggio, era il mese d' agosto, aveva la bambina con la febbre altissima, presa da attacchi di ansia, poverina, ci chiese se potevamo accompagnarla d'urgenza all'ospedale di Castellammare.
'O prufessore non se lo fece ripetere due volte, e di corsa con la nostra macchina si partì per quell'ospedale da incubo.
Ci fu talmente grata di quel gesto che quando fece il battesimo della bambina, noi si diventò gli ospiti d'onore.
Più o meno il menù fu questo: (certamente avrò lasciato indietro qualcosa, sono passati 33 anni)
Antipasto di bocconcini e prosciutto crudo (ogni bocconcino pesava sui 2 etti) e li avrei anche potuto finire di pranzare.
Continuò con:
Lasagne al forno, spaghetti con le vongole.
Arrosto con contorno di piselli, bistecca ai ferri con insalata, pollo arrosto con patate al forno e giusto per gradire una bella frittura di pesce.
Formaggi vari e na' bella 'nzalata di pomodori del loro giardino, giusto per rinfrescarsi la bocca.
Melone, anguria pesche e albicocche.
Gelato
Paste fresche paste secche e ovviamente torta battesimale.
Non ricordo ma certamente arrivò pure il digestivo.
La Nouvelle cuisine non era in voga in quel tempo.
Mamma e papà che facevano da balia alle gemelle ogni mezz'ora si vedevano arrivare vassoi stracolmi di cibarie. i Nonni non potevano rimanere a digiuno, non sia mai.
Questa è Maria 'a Cetrola sposata con Peppino della dinastia dei Micilli alla quale apparteneva mio suocero e di conseguenza ora mio marito.
Ossantamadonna!!!! ora che ci penso, anche le mie figlie sono Micelle.
Cosa vi avevo detto? Le dinastie vanno avanti.
A noi, I MING, ci fanno nu baff'!!!!!
GRAFFE NAPOLETANE
INGREDIENTI per l'impasto
450 gr di farina
250 gr di patate (già lessate)
80 gr latte
80 gr burro
3 uova
80 gr zucchero
20 gr lievito di birra
un pizzico di sale
buccia grattugiata di un limone bio
olio di semi di arachidi
per la finitura
200 di zucchero
cannella q.b. (secondo i gusti)
PROCEDIMENTO
Lessate le patate e dopo averle schiacciate con lo schiacciapatate ponetele in una ciotola a raffreddare.
Intanto sulla spianatoia formate una fontana con la farina ed al centro vi ponete le uova , la scorza di limone grattugiata, lo zucchero, il burro morbido, il sale, le patate schiacciate ed il lievito sciolto nel latte tiepido.
Impastate velocemente il composto e lavorate a lungo finché la pasta non si presenterà liscia.
Ponetela in una ciotola spolverizzata di farina e lasciate lievitare fino al raddoppio.
Quando l'impasto sarà pronto, cospargete la spianatoia di un velo di farina e tagliate la pasta in modo da formare dei salsicciotti di eguale misura e spessore.
Formate delle ciambelle, chiudetele alle estremità e, ben distanziate fra loro, le coprite con un canovaccio, per farle lievitare ulteriormente almeno una mezz'ora.
Friggete le graffe in abbondante olio e dopo averle appoggiate sulla carta assorbente, senza schiacciarle, le passate ancora calde nello zucchero misto a cannella.
Eccole pronte per essere gustate, soffici da sciogliesi in bocca.
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