Usava, negli anni sessanta, quando frequentavo le scuole elementari, portare in classe un diario, e quando l'amica te lo consegnava, tu avevi l'onore e l'onere di apporvi una frase ed un disegno, lei lo avrebbe conservato e si sarebbe ricordata di te per tutta la vita . MAH!!! :-(
Quando con il sorrisino soddisfatto e la faccia da ebete mi consegnavano il diario, per me era na traggedia.
Primo perché, da maschiaccia che ero, frasi smielate non me ne venivano in mente neanche con la melassa da ciucciare attaccata al tappo della penna Bic, poi perché non sapevo disegnare.
Un incubo, per me era un incubo.
Loro "si stimavano" (si davano le arie: modo di dire milanese), con sto diario rifornito pure di lucchetto, io lo detestavo:
<< che palleeee, ma che le devo scrivere a questa? >>
Nulla, il buio più totale, poi mica potevi ripeterti con la stessa frase e con lo stesso disegno.
Per fortuna è durato solo 2 anni sto' supplizio, alle scuole medie guardavano i ragazzi, e tempo per queste smancerie non ne avevano più.
30 per classe, considerato che io non l'avevo perché non me ne fregava una beata, 29 X 2 = 58 frasi sdolcinate e 58 disegni.
Non so se si ricorderanno ancora di me guardando quei diari, so per certo che i disegni erano fatti con la carta copiativa e le frasi me le dettava mia madre.
Noncelapotevofare!!!!!
Cosa c'entra tutto questo con il gelo di melone?
Nulla, o quasi.... ;-)
Ho aperto un cassetto della ribaltina e vi ho trovato la mia vecchia Moleskine, ovvero il mio diario/taccuino da donna adulta però.
Ho letto qualche pagina, su una avevo annotato le parole de "Il cielo in una stanza".
Anno 1993.
Le parole di quella canzone mi hanno messo tristezza e in quelle pagine ho riletto troppa malinconia.
No no, c'era urgenza di un dolcetto scaccia nostalgia.
L'avevo in frigo fatto la mattina, ho aggiunto delle chips dolci fatte con il pane carasau e stop all'amarezza del cielo e avanti con la dolcezza del gelo.
Il diario da bambina no, ma la Moleskine da adulta si.
Aveva ragione la mia amica Giovanna quando diceva:
<< quello che non si fa da pulcini si fa da galline >>
2 meloni maturi
100 g di zucchero (se il melone è dolce consiglio di diminuire la dose, per un gelo light si può usare anche del fruttosio,)
80 g di maizena
pane carasau
zucchero di canna
PROCEDIMENTO
Tagliare i meloni, eliminare i semi, sbucciarli e frullare la polpa fino ad arrivare ad un litro.
Trasferire la polpa in una casseruola, aggiungere lo zucchero e scaldare il composto a fiamma bassa facendo sciogliere lo zucchero
Unire la maizena sciolta con tre cucchiai di acqua fredda, mescolare continuando la cottura finchè non si addensa il tutto.
Versare il gelo in coppette, farlo raffreddare e poi porre in frigo per almeno 5/6 ore.
Decorare con pistacchi tritati e menta fresca.
Per le chips di pane carasau
Bagnare il pane e con un coppapasta ricaverne dei dischetti, porli su una placca rivestita di carta forno.
Spolverizzarli con zucchero di canna e farli asciugare sotto al grill per qualche minuto, facendo attenzione affinchè non brucino.
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