lunedì 19 agosto 2013

SPAGHETTI CACIO E PEPE ALLA SCAPIGLIATA



Cosa può unire 8 donne e contemporaneamente creare una guerra per opinioni diverse?
Il proprio vissuto in amore?
Come educare i figli?
Fa soffrire di piu il tradimento fisico o quello mentale?
No amiche ed amici cari, l'ho vissuto sulla mia pelle da pochi giorni ed ora ve lo racconto.
Quello che unisce ma può dividere l'amicizia fra donne è la ricetta della "Pasta cacio e pepe"

<< I Tonnarelli? nooooo quelli no assorbono troppo >>
<<  Allora gli spaghetti? >>
<< Si ma di quella marca la perché questa non va bene. >>
<< Io preferisco i rigatoni  >>
<< Eeeehhhh figurati i rigatoni >>
<< Il pecorino quale va presoooo?  >>
<< Quello con la coccia nera, ma che non sia troppo stagionato se no non viene bene, non si scioglie e fa i grumi .>>

Giuro, un'ora nel supermercato, in 7,  per poi comprare gli ingredienti sbagliati.
La pasta era all'uovo e con il cacio e pepe non c'entrava una beata mazza, il pecorino ha fatto i grumi anzi si è ammalloppato, e il tutto era così asciutto da dover bere acqua ad ogni forchettata.

<< E' una vita che li faccio e mi  sono sempre venuti bene >>
<< Ma  vaaaa, non si fa così, Ciccio il pecorino lo fa sciogliere a parte con l'acqua calda>>
<< Ma perché aggiungi l'acqua man mano? ma noooo non si fa così >>

Dulcis in fundo qualcuna ha aggiunto il sale sulla pasta perché secondo lei era anche sciapa.
Ma non finisce qui.
Con la pasta avanzata, perché era troppa, il giorno dopo la temeraria padrona di casa ha fatto una frittata.
Immangiabile.
L'uovo all'interno era crudo, dietro nostro suggerimento l'ha dovuta rimette sul fuoco, poi togliendola dalla padella nel suo più sofisticato francesismo ci ha detto:
 << ragazze, fatela finita perché mi avete "sfasciolato la ...... >>
Per il resto del week end a pranzo e cena abbiamo optato per mozzarelle insalata e pomodori.
L'unica cosa che si è messa sul gas è stato il caffè.
Almeno abbiamo salvato questa bella  amicizia.
Detto questo, sono tornata a Milano, ho fatto delle ricerche, ho assemblato l'idea di Paoletta di Anice e Cannella con quelle di Bressanini "La scienza in cucina" e ho fatto i miei spaghetti cacio e pepe.
Come sono venuti?  Macchevodicoaffà?!

Per ogni commensale 35/40 gr di pecorino stagionato (ma non troppo)
Il pepe non l'ho macinato ma l'ho tritato con il coltello, si lo so è da maniaca, ma vi assicuro che il profumo è tutta un'altra cosa.

Mentre si cuociono gli spaghetti facciamo sciogliere, in un contenitore possibilmente di ceramica, il pecorino grattugiato, con un mestolo di acqua di cottura della pasta e giriamo velocemente, la cremina si forma credetemi. E' l'amido rilasciato dalla pasta che ne facilità la cremosità.
Anzi usate meno acqua per cuocere la pasta e giratela più spesso. Mi raccomando di salare poco.
Scoliamo gli spaghetti (al dente) con un forchettone e condiamoli con la salsa,  il pepe e solo se occorre ancora un po' di acqua di cottura della pasta.
Mescolare velocemente e portare in tavola ancora caldi.

Amiche mie belle, soprattutto le romane de Roma, vi voglio un mondo di bene, ma al prossimo meeting "Cacio e Pepe"  ve lo cucino io, almeno Paoletta il giorno dopo si risparmierà lo sfasciolamento, perché di pasta giuro, non ne avanzerà!

LE SCAPIGLIATE

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