PAN DEI MORTI
500 gr. di biscotti secchi
zucchero a velo q.b.
1 cucchiaino di canella
300 gr. di zucchero
250 gr. di farina bianca
130 gr. di uva sultanina
100 gr. di fichi secchi
4 albumi
1/2 bustina di lievito
100 gr. di mandorle pulite
2 cucchiai di pinoli
vino bianco secco
Ammorbidiamo l'uvetta in acqua tiepida, scoliamola ed asciughiamola bene, tritiamo le mandorle, tagliamo i fichi a dadini e riduciamo i biscotti in polvere.
Mescoliamo le mandorle, lo zucchero, la farina, l'uvetta, i fichi secchi, i pinoli , il lievito e la cannella in una terrina.
Aggiungiamo gli albumi e 3 cucchiai di vino ed impastiamo accuratamente.
Con l'impasto formiamo dei panetti a cui daremo la tipica forma ovale, posizioniamoli su una teglia rivestita di carta da forno e facciamo cuocere in forno preriscaldato a 180° per 20 minuti.
Facciamoli raffreddare e spolverizziamoli di zucchero a velo.
Mangiamoli il giorno dopo, sono più buoni.
Cominciamo dalla Toscana.
Lucia, un'amica di vecchia data, ci parlava spesso della "su hasa" in Toscana tanto che una volta si decise con lei e Maria di andarci per fare una breve vacanza, era un maggio di parecchi anni fa.
Partite con la Panda di Maria, arrivate a Cecina si imboccò la strada collinare che ci portava a Guardistallo.
In lontananza si vedeva il paese e Lucia disse:
<< ecco la mi hasa , l'è quella lassù in cima alla hollina >>
<< Lucy , le dissi, ma io in cima alla collina vedo un castello >>
<< e si, l'è quella la mi hasa >>
<< Un castellooooooo!!!!!! oddiooooo >>
Si arrivò poco dopo con l'adrenalina a mille, si entrò nel borgo attraverso le mura medioevali che cintavano il castello. Sembrava di vivere in una favola.
una delle entrate delle mura di cinta |
la facciata principale |
Non ho mai trascorso una vacanza così piena di magia come quella volta, ne rimasi così incantata che chiesi a Lucia se potevo ritornarci con la mia famiglia.
Infatti così fu, grazie alla mia amica , il castello di Guardistallo diventò per un po' di anni la mia dimora per le vacanze estive e per il ponte dei morti.
E qui entra in ballo Halloween.
Io, il prof e le nostre ragazze, non vedevano l'ora che arrivasse il mese di novembre, si partiva con l'entusiasmo dei bambini anche perchè quello che rendeva ancora più magico l'arrivo al castello era il fatto che "lui" ci aspettasse.
Lui chi?
Silvestro.
Silvestro davanti al castello |
D'estate era troppo preso a cacciare piccioni passerotti topi e gechi, tanto che gentilmente me ne faceva omaggio sullo zerbino di casa, ma quando si andava giù per il ponte dei morti lui si schiodava da casa solo per fare i bisogni in giardino, per il resto, la giornata la passava fra il divano il letto ed il cesto sopra la credenza.
bello come il sole |
Silvestro era la nostra passione, quando si arrivava, parcheggiata la macchina io non trovavo pace finché non lo vedevo arrivare.
La vacanza per noi era soprattutto trovare il nostro micio toscano.
Ma Silvestro era un vagabondo, infatti un giorno ricevetti una telefonata:
<< Gio' ? >>
<< Ciaooooo Federicaaa >>
<< Gio' sei seduta?.... Silvestro...... >>
E si, lui andava sempre in giro, quella volta si allontanò troppo. :-(
Andai per l'ultima volta a Guardistallo, solo per salutarlo.
Il castello senza di lui non aveva più magia.
non vi sono parole, vero? |
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