mercoledì 11 dicembre 2013

LA CUCCìA DI SANTA LUCIA




Santa Lucia su di me ha avuto sempre un certo fascino e anche una sorta di timore.
Si narrano parecchie leggende su questa santa, ora vi narro quella che mi raccontavano quand'ero piccola poi vi descriverò quella più bella che riguarda anche questa ricetta.

Nelle immaginette dei santi che, ora sono da collezione, ma da bambina trovavo di consuetudine sui banchi nelle chiese, quella di Santa Lucia era la più...... inquietante?



Quegli occhi nel piatto nun se potevano guardà.
Mi veniva raccontato che Lucia, ragazza virtuosa e promessa sposa del Signore, veniva corteggiata, in maniera insistente, da un signorotto del posto, ma lei niente, non cedeva alle sue lusinghe.
Lui era innamorato perso dei suoi occhi.
Lucia,  pur di non arrendersi alle proposte di quell'avvenente innamorato, pensò bene di strapparseli, e gliene fece dono ponendoli in un piatto.
Ora, la domanda mi nasce spontanea.
Ma fra il cavarsi gli occhi dalle orbite e il bunga bunga delle olgettine una via di mezzo no????




Veniamo ora a questa bellissima usanza del popolo siciliano, quello di Palermo in  modo particolare.
Si racconta che tanti secoli fa in Sicilia ci fu una lunga carestia e la gente moriva di fame. Si fecero allora delle preghiere per chiedere l'aiuto divino e proprio il giorno di Santa Lucia , il 13 di dicembre, arrivò nel porto di Palermo una nave carica di grano.
Il grano fu subito distribuito e la gente, affamata, per non perdere ancora del tempo per macinarlo e trasformarlo in farina e poi in pane o pasta, lo cucinò così com'era .
Da allora, in segno di riconoscenza il giorno di Santa Lucia, ritenuta l'artefice del miracolo, non si mangiano pane e pasta, ma "si cuccìa" dal verbo "cucciari" derivato da "còcciu" cosa piccola, chicco.
Appunto la cuccìa condita però con creme varie o di latte o di ricotta è il piatto tradizionale in questo giorno. (dal web)

La mia amica Lucia si è prodigata per farmi avere la ricetta originale, lei in Sicilia ci sta di casa e conosce le persone giuste:

1 Kg di frumento,lavarlo (bene) e metterlo a bagno per 12 ore,sciacquarlo diverse volte e farlo lessare in abbondante acqua con un cucchiaino di sale sarà cotto quando i chicchi saranno morbidi ma non debbono disfarsi.
Scolare il frumento e metterlo in un piatto, a questo punto si può condire con miele e cannella

(3 cucchiai di miele ogni 100 gr. di chicchi) oppure con 1/2 litro di vino cotto, riscaldato e spolverizzato con cannella, o ancora con crema di ricotta, zucchero, scaglie di cioccolato e canditi.

Ho comprato il grano in un negozio bio, non ho fatto quella quantità ma bensì 250 gr.
Ho preparato una crema di ricotta mescolandola con lo zucchero e vi ho aggiunto a piacere e secondo i miei gusti la cannella, i canditi, il cioccolato fondente e la granella di pistacchi, tutto tagliato da me al momento.
Alla fine vi ho aggiunto il grano cotto e raffreddato.



Vi avviso, crea dipendenza.
Santa Lucia, grazie da parte dei palermitani e anche da parte mia, l'appetito non mi manca, per la vista beh, visto che ne sei la santa protettrice, per quella, pensaci tu!


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